
Descrizione
ORTINCENTRO | Museo del Contadino
Colledara è un comune della provincia di Teramo (430 m s.l.m.), in posizione strategica rispetto ai principali assi di collegamento infrastrutturale grazie allo svincolo autostradale A24. Antica sede del comune era Castiglione della Valle, noto come Castrum Leonis Vallis Sicilianae, risalente al medioevo. Nel 1909, con R.D. n.493, la sede del Municipio fu trasferita a Colledara per la sua posizione centrale, l'alto numero di abitanti e la dotazione dei servizi primari.
Nel 2018, a poco più di un anno dal recente sisma che ha sconvolto l'Italia centrale, e nonostante i quasi dieci anni che ci separano dal sisma di L'Aquila 2009, Colledara, si trova ad affrontare una situazione psicologica ed emotiva collettiva notevolmente preoccupante. I cittadini risultano stanchi, scoraggiati e senza i giusti mezzi per ripartire. Come Primo Cittadino, ma soprattutto in qualità di uomo, il Sindaco, in accordo con i temi che governano la sua attività, prospetta l'ennesima sfida: un nuovo obbiettivo da raggiungere per la propria cittadinanza che merita, così come ogni comunità in difficoltà, la possibilità di rialzarsi, di ripartire dalle proprie radici per guardare avanti e crescere per il futuro della propria gente.

Dall'analisi del tessuto urbano e dalla dislocazione rispetto ad esso dei servizi pubblici, Colledara risulta carente di un telaio di relazioni che metta a sistema le risorse attive. Il Museo del Contadino non rappresenta solo una risorsa per singole persone, ma può generare un'ampia gamma di benefici e rappresenta la possibilità di costruire risultati integrati di tipo sociale, ambientale ed economico. Si stimola il rapporto con il patrimonio naturale esistente, l'esercizio fisico, l'educazione ambientale, la crescita personale, lo sviluppo di capacità, l'espressione della propria cultura, l'inclusione e la coesione sociale, l'economia locale. Connesso con il sistema didattico, supportato dalle attività delle associazioni culturali, a corredo delle attività sociali quotidiane, il Museo del Contadino diventa incubatore di sapere e conoscenza, di tradizione ed innovazione, di passaggio informativo intergenerazionale, al fine di prendere coscienza delle tradizioni locali per poi svilupparle attraverso momenti ludici e di aggregazione sociale.
Il progetto promuove pratiche di orticoltura responsabile verso l'ambiente e la Comunità nell'uso del suolo; favorisce una visione integrata di governo del territorio, consumi e stili di vita, agricoltura eco-compatibile; valorizza il ruolo del singolo all'interno della Comunità. Oltre alle attività di orticoltura, il sistema aggregativo trova compimento attraverso l'inserimento di offerte collaterali quali il mercato del contadino, la degustazione dei prodotti della terra e le attività didattico formative. In ultimo, ma non per ultimo, il Museo del contadino potrebbe svolgere anche la funzione di prima accoglienza, in caso di eventi calamitosi e disastrosi, così come la storia ci ha abituati a pensare.
La rinascita e il riuso dei vuoti urbani, a partire dalla cultura e dalla creatività, è il tema centrale: la cultura rappresenta il punto di partenza per avviare progettualità dal forte impatto sociale, con processi di collaborazione e coprogettazione tra cittadini, organizzazioni private e istituzioni pubbliche. L'intenzione è di unire alla vocazione agricola del territorio l'occasione di integrazione socio-culturale e didattico-educativa, oltreché la creazione di un adeguato spazio aggregativo a valenza culturale. L'allestimento del Museo del Contadino_OrtInCentro si mostra come un progetto sperimentale, che fonde assieme la buona pratica della sostenibilità ambientale con l'attivazione di sistemi paralleli che danno vita ad azioni rigenerative radicali.
- Attività didattiche: svolge un ruolo di incubatore e trasmettitore del sapere;
- Attività all'aria aperta: aree pertinenziali per lo sviluppo di attività all'aria aperta, con occupazione del tempo libero, relazioni sociali, ritorno alle origini nel contatto con la terra;
- Micro attività agricole: incentivate dalla sensibilizzazione dei giovani al tema delle attività didattiche proposte. L'intento è di riabilitare una zona degradata e contestualmente offrire una reale possibilità lavorativa a ragazzi che hanno deciso di scommettere sul settore agricolo.
L’obbiettivo è la creazione di un incubatore di orticoltura, ovvero un insieme sistematico di piccole azioni atto ad innescare il potenziamento delle attività turistiche ed aggregative locali, per poi renderle costanti nell'area di inserimento, salvaguardando l'ambiente naturale, sociale ed artistico in cui agisce, senza ostacolare o inibire lo sviluppo delle attività sociali ed economiche già esistenti. L'intervento è basato su tematiche essenzialmente molto semplici: sul rispetto dell'ambiente naturale, sulla valorizzare del vuoto urbano, sull'interazione e aggregazione sociale e sulla flessibilità spaziale e di utilizzo.
Il sistema museale, legato a quello degli orti didattici, rappresenta un sistema articolato ed eterogeneo, composto da una doppia rete di

Per far funzionare il sistema incubatore serve però un animatore di comunità: al crescere dell'interesse verso questa attività (risultato atteso data la vocazione territoriale) ci sarà un aumento anche di operatori e tecnici occupati nella gestione e formazione. L'attuazione programmata e graduale dell'intervento consente di sostenerlo e ben gestirlo: si parte da piccoli interventi di riorganizzazione spaziale per poi ambire a sistemi gestionali più complessi, grazie anche ai risultati e ricavi ottenuti (sia in termini economici che di risorse umane).
Risulta improbabile una riuscita fallimentare dell'incubatore che altro non è che un front office multimediale di tutte le attività che sono già presenti, con tutta la loro forza e con tutta la loro storia, nel territorio comunale.

OBBIETTIVO 1:
- favorire la cittadinanza attiva e le relazioni pacifiche tra le persone;
- stimolare il senso di appartenenza alla comunità e al territorio;
- incentivare stili di vita sani promuovere un’alimentazione sana e sicura per tutti;
- favorire un’economia della condivisione (sharing economy);
- destinare maggiore spazio pubblico a finalità sociali.
OBBIETTIVO 2:
- integrare il reddito delle famiglie in difficoltà economica;
- incrementare l’efficienza nell’uso dello spazio pubblico;
- stimolare la collaborazione nella gestione del patrimonio comunale;
- tutelare e accrescere la qualità estetica del paesaggio urbano;
- contrastare la cementificazione del territorio;
- promuovere forme non convenzionali di coltivazione.

ORTINCENTRO | Sensibilizzazione
Nello specifico, per avvicinare i cittadini all’orticoltura, intesa come agricivismo, ovvero l’utilizzo delle attività agricole per migliorare la vita civica e la qualità ambientale e paesaggistica, si prevede il coordinamento di molteplici attività agricole in paese ed un’estesa partecipazione integrata, per una più diffusa coscienza ambientalista.
- EVENTO 0
- LANCIO
- AZIONE TIPO
- REAZIONE CITTADINI

Museo delle Arti Contadine | Incubatore di pratiche innovative.
L’avviamento vero e proprio della proposta coincide con l’allestimento dell’edificio museale. Gli elementi progettuali sono:
- orti didattici e prima accoglienza;
- attività di svago e prvoduzione;
- valorizzazione del un vuoto urbano.
Esso sarà luogo di incontro, luogo didattico e di scambio culturale annesso al sistema scolastico, punto di partenza alla scoperta di Castiglione della Valle, nonché primo punto di accoglienza in caso di calamità naturali. Il sistema museale, legato a quello degli orti didattici, rappresenta un insieme articolato ed eterogeneo.
L’ esterno è suddiviso in tre macrosistemi: GIARDINO PROVENZALE - ORTO SPERIMENTALE - BANCA DEL SEME.
All'interno si allestiranno tre aree differenti: una prima zona è predisposta all'accoglienza e fornita di sistemi di esposizione e/o proiezione; una seconda area, la cosiddetta “Aula 3.0”, caratterizzata dall'uso dello spazio flessibile, trasformabile all'occorrenza in laboratorio attivo di ricerca, sala multimediale, sala lettura, etc. (di cui potranno usufruirne i plessi scolastici presenti nell'immediata vicinanza, le attività informative turistiche, le associazioni culturali locali e tutti eventi ludici e ricreativi aperti al pubblico); una terza area, ovvero l’aula senza zaino, propria per la didattica sperimentale e di gruppo.
L’edificio si configura così come un laboratorio attivo di ricerca: le tecnologie digitali e gli arredi si muovono in stretta relazione le esigenze didattiche.
Data la massima flessibilità spaziale, il Museo si configura anche come Area di Emergenza; esattamente per questo motivo, si prevede una piccola cucina, un generatore di corrente elettrica, un telefono satellitare, un defibrillatore ed un piccolo pronto soccorso portatile.
ORTINCENTRO | Diffusione
La realizzazione di un orto polifunzionale non è solo un progetto tecnico, ma è soprattutto un “progetto sociale"; è importante che l’orto sia uno spazio di apprendimento multidisciplinare: riuscire a coinvolgere un gruppo promotore dell’iniziativa afferente alle diverse attività è sicuramente un punto di forza. Il livello di coinvolgimento potrà, ovviamente, aumentare gradualmente man mano che si acquisirà esperienza. Più verranno sperimentate esperienze positive, maggiore sarà il numero di soggetti che si sentiranno motivati a unirsi al progetto. A livello pedagogico, la sfida più grande è quella di coinvolgere gli utenti sin dalle fasi iniziali, in modo tale da facilitare e rafforzare il senso di appartenenza ad uno spazio collettivo. Fatta questa dovuta premessa, è lapalissiano che l’attività di formazione svolga un ruolo fondamentale ed imprescindibile per la riuscita del progetto. In via preliminare, fatti salvi i risultati che emergeranno dalla wish box dei cittadini, si prevedono ad oggi tre laboratori didattico-formativi, ciascuno dei quali verrà corredato da esperienze pratiche di orticoltura ed agricivismo.
21.12.2018: Evento Zero

Rassegna Stampa:
OrtINcentro: il progetto del Comune di Colledara
DI REDAZIONE CITYRUMORS 18 DICEMBRE 2018
RIGENERAZIONE URBANA E AGRICIVISMO: IL COMUNE DI COLLEDARA SCOMMETTE SUL PROGETTO "ORTINCENTRO"
Il 21 dicembre saranno presentati il nuovo Museo delle arti contadine, gli orti didattici e le varie iniziative di orticoltura sostenibile:
COLLEDARA – Il 21 dicembre il Comune di Colledara presenta il progetto “OrtINcentro – Museo delle arti contadine”. Lo fa attraverso un “evento zero”, in cui verranno aperte le porte al pubblico dell’edificio costruito dopo il terremoto del 2009 e finora mai utilizzato, il Museo delle arti contadine in via Nuova. L’evento inizia alle 9.30 con gli interventi del sindaco di Colledara, Manuele Tiberii, del presidente dell' Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra, e del consigliere provinciale delegato alle Politiche per la zona montana, Giovanni Tiberii. Il progetto verrà presentato da Mauro De Flaviis, Rup del Comune di Colledara, dall’ingegnere Anna Di Saverio, dal dottore forestale Elio Di Marco, da Marianna Lostagnaro dell’Istituto comprensivo Isola-Colledara, da Osvaldo Mancini, presidente di Esperienza Natura - Escursioni e Cammini e da Cinzia Turli, responsabile comunicazione della Lazzaroni Spa. Le conclusioni saranno affidate al rappresentante del Comitato sisma centro Italia.
“L’iniziativa – spiega il sindaco Tiberii - promuove pratiche di orticoltura sostenibile e responsabile verso l’ambiente e la comunità locale, prevedendo tra le varie iniziative: il mercato del contadino, la degustazione dei prodotti a chilometro zero e una serie di attività didattico-formative, all’aria aperta e micro-attività agricole per avvicinare i giovani alla pratica dell’agricoltura ecocompatibile”.
“Al centro del progetto c’è l’allestimento del Museo del Contadino – aggiunge il consigliere delegato all’Ambiente, Simone Tullii -, un sistema museale legato a quello degli orti didattici, che si compone all’esterno di un giardino provenzale, orto sperimentale e banca del seme e di spazi interni che rappresentano l’ultima frontiera dell’insegnamento creativo: un’aula 3.0, un’aula senza zaino e un’aula expo".
L’edificio è un incubatore di rigenerazione urbana, luogo didattico e di incontro con i produttori locali e servirà anche da punto di prima accoglienza in caso di calamità. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto pilota “Colledara OrtINcentro” nato nel 2016 con la partecipazione al Concorso nazionale di idee “Culturability- rigenerare spazi da condividere” bandito dalla Fondazione Unipolis. Il progetto prevede diverse fasi: tra quelle già avviate la formazione degli ortisti, la sensibilizzazione delle scuole e della cittadinanza all’alimentazione bio a chilometro zero. È seguito l’allestimento del Museo del Contadino e degli orti.
“La fase finale del progetto – afferma l’ingegnere Anna Di Saverio - prevede la diffusione di pratiche innovative, la promozione di tecniche autoctone e dei prodotti rurali, lo sviluppo di nuove imprese sul territorio e l’espansione delle attività agricole”.
Durante l’evento di presentazione saranno allestite stampe e riproduzioni iconografiche del contesto agricolo locale e sarà simbolicamente messa a dimora la prima essenza autoctona e spontanea del territorio. Successivamente il mondo botanico sarà raccontato attraverso otto esperienze tipo, a dimostrazione di come “l’arte del coltivare” e l’agricivismo possono salvare l’ambiente e le piccole comunità.
rapporto finale 2019 - ORTINCENTRO °UN ANNO DOPO°
Connesso con il sistema didattico, supportato dalle attività delle associazioni culturali, a corredo delle attività sociali quotidiane, il Museo del Contadino diventa incubatore di sapere e conoscenza, di tradizione ed innovazione, di passaggio informativo intergenerazionale, al fine di prendere coscienza delle tradizioni locali per poi svilupparle attraverso momenti ludici e di aggregazione sociale.
Il Museo del Contadino non rappresenta solo una risorsa per singole persone, ma rappresenta la possibilità di costruire risultati integrati di tipo sociale, ambientale ed economico: Si stimola il rapporto con il patrimonio naturale esistente, l’esercizio fisico, l’educazione ambientale, la crescita personale, lo sviluppo di capacità, l’espressione della propria cultura, l’inclusione e la coesione sociale, l’economia locale.
Il progetto ha promosso pratiche di orticoltura responsabile verso l’ambiente; ha favorito una visione integrata di governo del territorio, consumi e stili di vita, agricoltura eco-compatibile; ha valorizzato il ruolo del singolo all'interno della Comunità, attraverso la collaborazione con le associazioni locali.
OSSERVAZIONI - OBBIETTIVI: Se consideriamo l’orto una palestra a cielo aperto in grado di sviluppare le competenze di cittadinanza globale degli studenti, può essere utile ai fini della valutazione del percorso realizzato, un quadro sintetico delle conoscenze, abilità e competenze di riferimento.
Attraverso le attività svolte nell'orto quali conoscenze sono state acquisite? Quali abilità e competenze dovranno mettere in campo gli studenti singolarmente e collettivamente? Che tipo di cambiamento dei comportamenti ci aspettiamo a breve e lungo termine?
Ogni attività nell'orto richiede di trovare l’equilibrio tra il tempo a disposizione, gli spazi in cui operare, le energie che possiamo investire e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Fine ultimo del lavoro non dovrebbe essere la produzione ma il processo attraverso cui, mediante l’orto, riusciamo ad avvicinare i luoghi di produzione e consumo di cibo. A livello pedagogico la sfida più interessante è stata quella di coinvolgere gli studenti sin dalla fase di progettazione dell’orto in modo tale da facilitare e rafforzare il senso di appartenenza e cura di uno spazio che è un bene comune per l’intera comunità scolastica. L’orto è diventato uno strumento per avviare percorsi di conoscenza del territorio e riscoperta della storia locale ma anche per favorire il protagonismo degli studenti.
LABORATORIO 1: CONOSCENZA DEL SUOLO E DELLA SUA BONTÀ
La progettazione concreta dell’orto scolastico inizia dall'analisi e dalla conoscenza del tipo di suolo. Attraverso gli esperimenti, guidati e descritti dal botanico, si riesce a constatare quali sono le caratteristiche ideali per un terreno fertile e come riconoscerlo, dall'olfatto, dal tatto, dalla lavorabilità, etc. La qualità del suolo è molto importante per le piante. Le caratteristiche del suolo dipendono dal clima,dal tipo di vegetazione, dalla struttura geologica del luogo. È possibile migliorare le caratteristiche del suolo con una corretta gestione – ad esempio utilizzando compost, rialzando il terreno, coltivando piante che migliorano i suoli, ecc. Si intuisce che il suolo è un sistema vivente in cui vive un complesso sistema di microrganismi che triturano, trasformano, scompongono, metabolizzano e sono essenziali per la vita delle piante.
(Allegato 1_interviste ai ragazzi)
LABORATORIO 2: CONOSCENZA DEL SEME, TIPOLOGIA E CRESCITA
La metodologia seguita è di tipo operativo-laboratoriale. Gli alunni hanno eseguito individualmente o in gruppo alcune fasi operative che sono state sempre seguite da riflessioni individuali e collettive. In particolare, osservazioni e riflessioni sono state trascritte da ciascun alunno sulla propria intervista, che è andata così a costituire una documentazione dello sviluppo delle conoscenze e dell’acquisizione di concetti. Particolare attenzione è stata dedicata anche alluso del disegno schematico come uno degli strumenti di registrazione delle osservazioni di un fenomeno botanico. Una tale metodologia ha posto al centro del percorso didattico il soggetto-alunno il quale, sebbene sotto l’indispensabile regia del botanico, è arrivato a costruire autonomamente i concetti. In questa fase gli alunni non sono tenuti a conoscere i nomi comuni o botanici dei fagioli che hanno a disposizione per le varie attività. Nella suddivisone per tipo, la maggior parte degli alunni ha seguito il criterio del colore così che alcuni non si sono accorti della differenza tra due tipi della stessa famiglia; il botanico ha portato la loro attenzione sul sacchetto dei fagioli bianchi, così da stimolare un ulteriore suddivisione. A proposito della forma, gli alunni hanno chiesto cosa scrivere, quindi è stato necessario far notare che la forma può essere resa dal disegno. Tutti gli alunni notano l’ilo, che in questa fase può essere chiamato “puntino” come proposto da loro stessi, successivamente si introdurrà il termine botanico. La consegna richiede che il tutor fornisca un primo esempio che chiarisca il tipo di lavoro da svolgere.
LABORATORIO 3: LA SEMINA #PIANTALA
Dalla teoria alla pratica. Gli alunni, sotto la guida e l'esempio del botanico, si sono cimentati nelle attività della messa a dimora di piante di svariati generi. Insieme si sono create le tre aiuole, ciascuna contenente un albero da frutto (di antica specie). Dopodiché, insieme si è organizzato l'orto, scelto la disposizione delle piantine e la loro dislocazione rispetto al sole, rispetto alla compresenza di più tipologie vegetali, etc. Sono state create le tre aree: il giardino provenzale (quello degli odori), con piante di lavanda, rosmarino, erba cipollina, timo, basilico, etc... Subito dopo sono state messe a dimora tre specie di insalata: il botanico ha spiegato come fare i solchi e perché sono importanti, ha mostrato la misura del palmo e doppio palmo per gestire e progettare le buche, l'importanza dell'humus su terreno troppo argilloso ed infine come annaffiare. L'ultima aiuola realizzata è stata quella dei pomodori, stessa metodologia sopra descritta.
LABORATORIO 4: #CURIAMOlaSEMINA
Con il supporto del botanico, gli alunni si sono presi cura della propria piantina ed hanno realizzato la vasca delle sementi. Nonostante il tempo uggioso, la voglia di sperimentare era tanta: i ragazzi incuriositi dai racconti dell'esperto si sono cimentati nel lavoro manuale di composizione e realizzazione della piccola serra.
LABORATORIO 5: #ILFRUTTODELNOSTROLAVORO
IL RACCOLTO: open-day nell'orto, per genitori e comunità locale. In questa occasione, gli studenti hanno raccontato, presentato e mostrato al pubblico cosa è stato fatto, ottenuto ed imparato nell'orto scolastico. L'Amministrazione, la scuola ed il gruppo di esperti hanno consegnato ad ogni alunno il kit dell'ortista ed il diploma del perfetto contadino.
Dal punto di vista economico ed occupazionale, il progetto ha visti impegnati un ingegnere, un botanico, la scuola media con gli alunni della prima classe ed i relativi professori. A corredo ed a sostegno delle attività svolte, sono gravitati attorno ai laboratori diversi artigiani locali per la realizzazione delle targhe e delle stampe, per gli allestimenti interni delle aule e dei laboratori, per la messa a servizio degli impianti necessari all'utilizzo del Museo del Contadino. Importante dire che, durante i laboratori, ciascun alunno era primo (a pari merito con i suoi compagni di classe) nella crescita e nell'apprendimento: le operazioni manuali hanno stimolato l'ingegno, la curiosità, la fantasia, la socializzazione. L'orgoglio durante l'evento finale, nel mostrare a tutti gli altri i frutti del loro lavoro, ha riempito gli occhi di quei giovani ortisti, a discapito dell'imbarazzo nel rivolgersi alla platea e nel raccontare davanti ad un microfono la propria esperienza. Dalle economie risultanti dopo l'ultimo laboratorio, si è avuta anche l'occasione di completare la sistemazione dell'area esterna al Museo attraverso la posa di idonea pavimentazione antiscivolo e soprattutto la realizzazione della rampa d'accesso per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Se consideriamo l’orto una palestra a cielo aperto in grado di sviluppare le competenze di cittadinanza globale degli studenti, può essere utile ai fini della valutazione del percorso realizzato, un quadro sintetico delle conoscenze, abilità e competenze di riferimento.
Attraverso le attività svolte nell'orto quali conoscenze saranno acquisite? Quali abilità e competenze dovranno mettere in campo gli studenti singolarmente e collettivamente?
Che tipo di cambiamento dei comportamenti ci aspettiamo a breve e lungo termine?
Ogni attività nell'orto richiede di trovare l’equilibrio tra il tempo a disposizione, gli spazi in cui operare, le energie che possiamo investire e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Fine ultimo del lavoro non dovrebbe essere la produzione ma il processo attraverso cui, mediante l’orto, riusciamo ad avvicinare i luoghi di produzione e consumo di cibo. A livello pedagogico la sfida più interessante è quella di coinvolgere gli studenti sin dalla fase di progettazione dell’orto in modo tale da facilitare e rafforzare il senso di appartenenza e cura di uno spazio che è un bene comune per l’intera comunità scolastica. L’orto è stato uno strumento per avviare percorsi di conoscenza del territorio e riscoperta della storia locale ma anche canale per favorire il protagonismo degli studenti, attori principali di una gran bella storia da raccontare!









La Scuola si Racconta
I ragazzi della scuola media impiantano un orto urbano
Se consideriamo l’orto una palestra a cielo aperto in grado di sviluppare le competenze di cittadinanza globale degli studenti, può essere utile ai fini della valutazione del percorso realizzato, un quadro sintetico delle conoscenze, abilità e competenze di riferimento.
Attraverso le attività svolte nell'orto quali conoscenze saranno acquisite?
Quali abilità e competenze dovranno mettere in campo gli studenti singolarmente e collettivamente?
Che tipo di cambiamento dei comportamenti ci aspettiamo a breve e lungo termine?
Ogni attività nell'orto richiede di trovare l’equilibrio tra il tempo a disposizione, gli spazi in cui operare, le energie che possiamo investire e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. A livello pedagogico la sfida più interessante è quella di coinvolgere gli studenti sin dalla fase di progettazione dell’orto in modo tale da facilitare e rafforzare il senso di appartenenza e cura di uno spazio che è un bene comune per l’intera comunità scolastica. L’orto può diventare uno strumento per avviare percorsi di conoscenza del territorio e riscoperta della storia locale ma anche per favorire il protagonismo degli studenti.
LABORATORIO 1: CONOSCENZA DEL SUOLO E DELLA SUA BONTÀ
La progettazione concreta dell’orto scolastico inizia dall'analisi e dalla conoscenza del tipo di suolo. Attraverso gli esperimenti, guidati e descritti dal botanico, si riesce a constatare quali sono le caratteristiche ideali per un terreno fertile e come riconoscerlo, dall'olfatto, dal tatto, dalla lavorabilità, etc. La qualità del suolo è molto importante per le piante. Le caratteristiche del suolo dipendono dal clima,dal tipo di vegetazione, dalla struttura geologica del luogo. È possibile migliorare le caratteristiche del suolo con una corretta gestione – ad esempio utilizzando compost, rialzando il terreno, coltivando piante che migliorano i suoli, ecc. Si intuisce che il suolo è un sistema vivente in cui vive un complesso sistema di microrganismi che triturano, trasformano, scompongono, metabolizzano e sono essenziali per la vita delle piante.
(Allegato 1_interviste ai ragazzi)





LABORATORIO 2: CONOSCENZA DEL SEME, TIPOLOGIA E CRESCITA
La metodologia seguita è di tipo operativo-laboratoriale. Gli alunni hanno eseguito individualmente o in gruppo alcune fasi operative che sono state sempre seguite da riflessioni individuali e collettive. In particolare, osservazioni e riflessioni sono state trascritte da ciascun alunno sulla propria intervista, che è andata così a costituire una documentazione dello sviluppo delle conoscenze e dell’acquisizione di concetti.
Particolare attenzione è stata dedicata anche alluso del disegno schematico come uno degli strumenti di registrazione delle osservazioni di un fenomeno botanico. Una tale metodologia ha posto al centro del percorso didattico il soggetto-alunno il quale, sebbene sotto l’indispensabile regia del botanico, è arrivato a costruire autonomamente i concetti.
In questa fase gli alunni non sono tenuti a conoscere i nomi comuni o botanici dei fagioli che hanno a disposizione per le varie attività. Nella suddivisone per tipo, la maggior parte degli alunni ha seguito il criterio del colore così che alcuni non si sono accorti della differenza tra due tipi della stessa famiglia; il botanico ha portato la loro attenzione sul sacchetto dei fagioli bianchi, così da stimolare un ulteriore suddivisione. A proposito della forma, gli alunni hanno chiesto cosa scrivere, quindi è stato necessario far notare che la forma può essere resa dal disegno. Tutti gli alunni notano l’ilo, che in questa fase può essere chiamato con nomi proposti da loro stessi, successivamente si introdurrà il termine botanico. La consegna richiede che il tutor fornisca un primo esempio che chiarisca il tipo di lavoro da svolgere.
(Allegato 2_interviste ai ragazzi)





LABORATORIO 3: LA SEMINA #PIANTALA

Dalla teoria alla pratica. Gli alunni, sotto la guida e l'esempio del botanico, si sono cimentati nelle attività della messa a dimora di piante di svariati generi. Insieme si sono create le tre aiuole, ciascuna contenente un albero da frutto (di antica specie). Dopodiché, insieme si è organizzato l'orto, scelto la disposizione delle piantine e la loro dislocazione rispetto al sole, rispetto alla compresenza di più tipologie vegetali, etc.
Sono state create le tre aree: il giardino provenzale (quello degli odori), con piante di lavanda, rosmarino, erba cipollina, timo, basilico, etc... Subito dopo sono state messe a dimora tre specie di insalata: il botanico ha spiegato come fare i solchi e perché sono importanti, ha mostrato la misura del palmo e doppio palmo per gestire e progettare le buche, l'importanza dell'humus su terreno troppo argilloso ed infine come annaffiare. L'ultima aiuola realizzata è stata quella dei pomodori, stessa metodologia sopra descritta.
















EVENTO 0|PRESENTAZIONE ORTINCENTRO
#colledara #orticentro #SuperJ Colledara, venerdì sarà presentato il progetto "Orticentro"
RIGENERAZIONE URBANA, COLLEDARA PUNTA SUL MUSEO DELLE ARTI CONTADINE
Consorzio BIM Vomano -Tordino Teramo | RIGENERAZIONE URBANA E AGRICIVISMO

Come prima tappa degli ortINcentro | Museo delle Arti Contadine si è provveduto alla presentazione dell’iniziativa alla popolazione del Comune di Colledara.
Sono state aperte le porte dell’edificio, costruito nel post sisma 2009 e mai, fino ad ora, utilizzato. Il sindaco, l’ufficio tecnico e gli esperti del settore hanno spiegato il perché delle scelte, le potenzialità dell’intervento e l’importanza della partecipazione collettiva.









Sono stati mostrati i progetti che hanno condotto fino ad ora e ripercorse le tappe principali dell’evolversi procedurale.
presentazione ing. Di Saverio-compressed.pdf
Stampe e riproduzioni iconografiche del contesto agricolo locale erano a corredo dell’evento, in una sorta di esposizione temporanea delle Arti Contadine.


Simbolicamente, a nome dell’impegno manifestato, è stata messa a dimora la prima essenza autoctona e spontanea del territorio circostante.

...alcuni momenti che vogliamo condividere con tutti....
Presentazione Sindaco Manuele Tiberii
Presentazione Giovanni Tiberii - Politiche per la zona Montana - Provincia di Teramo
Presentazione RUP geom. Mauro De Flaviis
Presentazione ing. Anna Di Saverio - assistente al RUP
Presentazione Prof.ssa Marianna Lostagnaro
Presentazione Cinzia Turli - Responsabile della Comunicazione Lazzaroni & C. S.p.A.
...un po’ di storia per meglio capire la crescita dell’intervento:
OrtINcentro|Museo Del Contadino si inserisce nell'ambito più ampio del progetto pilota “Colledara OrtINcentro”, nato nel 2016 con la partecipazione al concorso nazionale di idee “culturability – rigenerare spazi da condividere”, bandito annualmente dalla Fondazione Unipolis.
Nel 2018, a poco più di un anno dal recente sisma che ha sconvolto l'Italia centrale, e nonostante i quasi dieci anni che ci separano dal sisma di L'Aquila 2009, Colledara, si trova ad affrontare una situazione psicologica ed emotiva collettiva notevolmente preoccupante.

Il 27 aprile 2018 veniva promossa, tramite la pagina Facebook dedicata alla proposta di intervento globale (https://www.facebook.com/clusterimpattozero/) l’attività del #quikimpactproject. ttps://www.facebook.com/clusterimpattozero/photos/a.503224969877264/856690371197387/?type=3&theater
Il progetto proposto dal Comune di Colledara (TE), contemplava l’allestimento del Museo del Contadino secondo tre scale di intervento, ovvero la SENSIBILIZZAZIONE, l’AVVIAMENTO e la DIFFUSIONE.
Dopo l’aggiudicazione del fondo, il Comune di Colledara ha ritenuto necessario avvalersi di un supporto tecnico esterno, affidando l’assistenza al RUP ai sensi dell’art.31 del D. L.vo 50/2016, ad un tecnico libero professionista, con determina N° 58/245 del 19/06/2018, CUP:88F18000100001. L’attività di organizzazione, programmazione e di concreto indirizzo progettuale parte difatti a fine giugno.
Dal quel momento in avanti, si sono affrontati tutti i temi pratici di modalità operativa seguendo un confronto continuo e minuzioso tra amministrazione – ufficio tecnico – consulenze.
Si è potuto quindi meglio definire tutta l’attività di sensibilizzazione, che occupava il primo posto nel crono delle attività, a partire dal 05|2018. Nella fattispecie, l’attenzione principale è stata rivolta alla compagine scolastica, cercando e trovando un appoggio importante ed un canale comunicativo fondamentale: l’agricivismo, inserito nella didattica e riportato a casa dagli alunni, sarà la scintilla promotrice di un’azione che man mano si svilupperà a scala maggiore.
Il secondo incontro importante è stato fatto con gli esperti del mestiere agricolo, quindi giardinieri, botanici ed agricoltori locali. Si è potuto quindi verificare l’esattezza delle iniziali ipotesi progettuali e definirle con maggior cognizione per l’inserimento di questi temi già nella fase di sensibilizzazione.
Sono stati di conseguenza delineati, seppur non ancora univocamente definiti, i quattro eventi principali:
- EVENTO 0|PRESENTAZIONE ORTINCENTRO :Come prima tappa degli ortINcentro | Museo delle Arti Contadine si prevede la presentazione dell’iniziativa, da parte delle pubbliche autorità, alla popolazione del Comune di Colledara. Verranno aperte le porte dell’edificio, che ovviamente sarà oggetto di una pulizia generale sia negli arredi mobili interni obsoleti ed impropri all’uso che nelle aree esterne. Il sindaco, l’ufficio tecnico e gli esperti del settore spiegheranno il perché delle scelte, le potenzialità dell’intervento e l’importanza della partecipazione collettiva. Verranno mostrati i progetti che hanno condotto fino ad ora e ripercorse le tappe principali dell’evolversi procedurale. Stampe e riproduzioni iconografiche del contesto agricolo locale saranno a corredo dell’evento. Scuole, associazioni no profit, enti sociali, ecclesiastici, ect avranno modo di manifestare il proprio interesse alle successive fasi operative. Simbolicamente, a nome dell’impegno manifestato, verrà messa a dimora la prima essenza autoctona e spontanea del territorio circostante. Il tutto trasmesso in diretta web nella pagina dedicata, così da poter raggiungere il maggior numeri di utenti possibili.
- LANCIO|GIRO DEL MONDO IN 8 ORTI: il secondo evento, l’input effettivo ai concetti dell’orticoltura, affronterà il tema della banca del seme, necessaria per salvare dall'oblio tutte le piante spontanee, gli ortaggi e gli alberi da frutto che hanno segnato la storia del paese e che però stanno scomparendo. Un esperto del campo (botanico) chiarirà l’importanza di queste vere e proprie anagrafi della natura, biblioteche vegetali in cui vengono custodite varietà botaniche particolari. L’intenzione è quella di raccontare il mondo botanico attraverso otto esperienze tipo, otto racconti di come l’agricivismo può salvare l’ambiente e la collettività intera. Parliamo ad esempio di Roma, Milano e Torino come modelli di città metropolitane; Ferrara e Perugia come medi insediamenti urbani; Sant'Anatolia di Narco (PG), Santa Giusta (OR) e Petritoli (AP) come piccoli comuni, equiparabili forse alla nostra realtà a modesto bacino d’utenza.
- AZIONE-TIPO|PRATICARE L’ORTICOLTURA: #CHISEMINARACCOGLIE è il motto dell’open day dedicato all'esperienza diretta di un giorno da contadino. Consapevoli dell’importanza della crescita del bambino all'interno di un contesto naturale, il programma propone giochi ludici atti alla formazione e allo sviluppo della sensibilità ambientale del bambino, senza mai dimenticare il divertimento. I protagonisti diretti saranno le coppie nonni-nipoti, che trascorreranno la giornata seguiti da un esperto botanico, alla riscoperta dei giochi del passato, in laboratori sul riciclo ed attraverso un’esperienza didattica diretta “mi prendo cura della mia piantina”. L’esperienza di coppia favorirà lo scambio intergenerazionale, la volontà di tramandare le radici alle nuove generazioni e la spensieratezza con cui il bambino affronterà l’avventura del contadino, affiancato da una persona a lui familiare.
- REAZIONE CITTADINI|LA SCATOLA DEI DESIDERI: l’ultimo dei quattro eventi proposti è l’incontro di bilancio con i cittadini: un momento condiviso con la popolazione per poter meglio capire, chiarire ed esporre ciascuno i propri pensieri in merito alle esperienze di orticoltura. L’intenzione è quella di proporre una sorta di indagine, di questionario, relativamente alla tipologia di utente, fascia d’età, residenza, titolo di studi, occupazione prevalente, tempo libero, hobby etc. Il tutto poi raccolto in un data base informatico, necessario e significativo per l’organizzazione delle successive fasi di avviamento del museo. In questa sede, verranno palesate anche le aspettative della popolazione ed eventuali ricavi, in termini di uso civico, che ciascuno si aspetta dal progetto ortINcentro | Museo delle Arti Contadine.
Per quanto riguarda la progettazione e l’allestimento degli spazi interni del museo, dopo aver verificato e meglio delineato il layout di massima allegato alla istanza QIP, si è proceduto innanzitutto con la presa visione dei luoghi , come mostrano le immagini che seguono.



Successivamente con un’indagine di mercato ben mirata, al fine di poter individuare la fornitura economicamente più vantaggiosa, sono stati richiesti preventivi a fornitori qualificati e raccolto dati e schede tecniche.

Per poter oltretutto rimodulare il progetto in funzione del budget messo a disposizione dal fondo, si è ritenuto necessario ridurre i costi legati agli eventi ed ai seminari, cercando di ottimizzare le proprie risorse umane, e di mantenere invariato invece il budget legato all’allestimento del Museo, che ricordiamo essere anche punto di prima accoglienza in caso di calamità naturale, per cui sembrava essere indispensabile il suo totale funzionamento, così come proposto nella fase preliminare.
Lista documenti
- DET 58-245 DEL 19.06.2018.pdf
- DET. 144-506 DEL 12.12.2018.pdf
- DET. 148-514 DEL 17.12.2018.pdf
- presentazione ing. Di Saverio-compressed.pdf
- dETERMINA 40_169 DEL 30.04.2019
- DETERMINA 43_117 DEL 06.05.2019
- DETERMINA 42_176 DEL 06.05.2019
- DETERMINA 44_178 DEL 06.05.2019
- DETERMINA 148_514 DEL 17.12.2018
- DETERMINA 31_130 DEL 05.04.2019
- DETERMINA 58_217 DEL 23.05.2019
- DETERMINA 60_220 DEL 23.05.2019
- DETERMINA 144_506 DEL 12.12.2018
- DETERMINA 41_170 DEL 30.04.2019
- FATTURA FORNITURE ELETTRONICHE
- FATTURA SERVIZI DI GIARDINAGGIO E BOTANICA
- FATTURA CUCINA
- FATTURA STAMPE
- FATTURA ARREDO MOBILE
- MANDATO PAGAMENTO 293
- MANDATO PAGAMENTO 294
- MANDATO PAGAMENTO 338
- MANDATO PAGAMENTO 339
- MANDATO PAGAMENTO 296