Rapporto finale del progetto realizzato da Suolificio Elefante s.r.l. del 28/02/2020
Premessa
Il progetto “Suolificio 4.0” può considerarsi concluso nell’ambito degli investimenti, degli interventi e del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla società Suolificio Elefante s.r.l., ma soprattutto è in piena applicazione nel contesto generale di continuità del processo di innovazione aziendale, e quindi di miglioramento continuo.
L’azienda infatti ha inserito le azioni di implementazione del progetto in un piano strategico pluriennale volto a trasformare sia l’organizzazione delle attività che i reparti produttivi.
Si ricorda infatti che la nota crisi del settore è stata ben più impattante per il suolificio, in quanto i gusti del mercato e quindi le esigenze della committenza (si ricorda: in primis, i grandi brand del lusso) hanno radicalmente cambiato la complessità del prodotto da realizzare, sia in termini di materiali (il passaggio da suole in cuoio a suole in materiali nobili e misti, più versatili, leggere e flessibili) che di lavorazioni (la varietà di sagome, decorazioni, inserti e stratificazioni); allo stesso modo, il suolificio ha dovuto affrontare la riduzione dei lotti di produzione richiesti e la moltiplicazione dei codici prodotto.
Per tale ragione era stata avviata la riorganizzazione del reparto di produzione, introducendo nuove macchine e lavorazioni in isola secondo i precetti della “Lean production”: il progetto si è inserito in questo percorso e ha consentito di avviare il reparto prototipia, risorsa fondamentale per permettere una rapida risposta ai clienti, nelle loro esigenze di rapida scelta su un campione di varianti possibili, per molteplici codici articolo.
Le risorse finanziarie del bando sono state indispensabili per sostenere l’investimento, che altrimenti avrebbe richiesto tempi forse non compatibili con le richieste di tempestività del mercato, o forse non sarebbe stato proprio effettuato.
Con esse è stato possibile acquistare beni/servizi e acquisire e potenziare le competenze per avviare a regime l’ufficio prototipi e allestire uno spazio in produzione dedicato alla loro realizzazione; il vero valore aggiunto, però, è stato che con l’investimento in un reparto davvero strategico la proprietà – che inter alia sta affrontando un ricambio generazionale - ha trasmesso ai dipendenti un forte messaggio di continuità, di volontà di inseguire e perseguire l’innovazione tecnologica per servire al meglio un mercato poco prevedibile, e soprattutto di saperla governare e gestire; infatti, a seguito della messa a regime del reparto, sono incrementate le attività di ricerca e sviluppo, anche in partnership con aziende di filiera e società di consulenza.
Grazie a questo meccanismo virtuoso, tutto il personale, non solo quello direttamente coinvolto nel progetto, ha maturato la consapevolezza che il suolificio è in grado di navigare in mari tempestosi e che, oggi, è in grado di rispondere rapidamente alle continue sollecitazioni dovute alla variazione dei gusti dei consumatori e quindi del mercato; risposte concrete, fatte di capacità di interpretare i disegni di stile, di trasformali in progetti, di valutarne la fattibilità tecnica, di trasformarli poi in part program, poi ancora in prototipi ed infine in prodotti realizzati anche con nuove macchine. Questa consapevolezza significa certezza di continuità del posto di lavoro anche con intermittenza di commesse, e significa impegno personale nel rendersi disponibili ad apprendere sempre e costantemente nuovi metodi di lavoro e per quanto possibile nuove tecnologie.
Questa premessa si è resa quindi doverosa per ringraziare chi ha consentito, con la solidarietà, con le risorse finanziarie, con l’impegno personale, con le attività di ufficio e in campo, di dare un’opportunità di rinascita ad un’azienda fatta di persone capaci e tenaci, o con un solo termine semplicemente resilienti.
Rapporto sulle attività e sui risultati conseguiti
Per quanto riguarda l’Obiettivo 1 (“acquisizione di know how strategico”), il progetto ha consentito di comprare nuove macchine e quindi, mediante le attività di formazione erogate al personale dai fornitori, di acquisire nuovo know how che unitamente a quello già in possesso oggi costituisce un patrimonio strategico della società.
Sia nella prototipazione che in produzione infatti si dispone di personale con competenze trasversali in termini di lavorazioni speciali sulle suole in generale, e di esecuzione di lavorazioni su materiali anche diversi dal cuoio.
Il personale ha anche fruito di formazione e supporto di tipo organizzativo, in quanto si è reso necessario inserire il reparto nel contesto generale della lean production.
A livello di indicatori e KPI, l’avviamento del reparto prototipia ha consentito di raggiungere le seguenti prestazioni:
- l’utilizzo delle nuove macchine, una migliore capacità progettuale e la possibilità di interconnettere macchine e sistema di fabbrica ha comportato un minore utilizzo delle macchine di produzione per la realizzazione dei prototipi e l’ottimizzazione deiu set-up delle esistenti, per cui l’attività di prototipazione impegna non più dell’7% del monte ore di disponibilità della macchina più impegnata (misure a campione)
- l’incremento di oltre il 40% della produttività dei modellisti in termini di numero medio di pezzi al giorno per i quali si è realizzato un prototipo
- un numero medio di nuovi codici articolo rilasciati per modellista pari a 12 articoli/mese (dato precedente all’avvio del progetto non rilevato)
- lead time di generazione di un part program macchina ridotto di circa il 23%
Per quanto riguarda l’Obiettivo 2 (“adeguamento del sistema produttivo agli standard di mercato “Impresa 4.0””), le nuove macchine acquistate rispettano i più rigidi standard del piano impresa 4.0 e infatti sono interconnesse ai sistemi informativi di fabbrica e consentono l’interscambio di informazioni e dati per la programmazione e gestione della produzione, con aggiornamento sistematico degli avanzamenti e dell’impegno di materiali e materie prime.
La società ha poi investito nella messa a sistema di gran parte delle macchine esistenti nel reparto produttivo, introducendo raspbarry che consentono agli operatori di inviare dati di avanzamento al sistema informativo di produzione.
anche le nuove macchine sopra citate sono state inserite, nei rispettivi limiti tecnologici, nel progetto di implementazione delle logiche di “Impresa 4.0”: se non direttamente “interconnesse”, entrambe sono state integrate del “sistema fabbrica” ed è possibile gestire la programmazione degli ordini di produzione e la registrazione degli avanzamenti parziali.
Il reparto prototipi è a regime da tempo: si conferma che oltre il 50% del monte ore dei modellisti è impegnato in attività presso / a fruizione diretta del reparto, con coinvolgimento di risorse dirette che effettuano le lavorazioni sulle macchine, con impiego efficiente di materie prime e materiali di consumo (gli scarti per test e set up sono sensibilmente diminuiti).
A livello di indicatori e KPI, l’avviamento del reparto prototipia e l’acquisizione di maggiori competenze nella programmazione e nell’uso delle macchine (e dei sistemi informativi) hanno consentito di raggiungere le seguenti prestazioni:
- incremento del numero di prototipi realizzati in un anno dall’azienda (dato influenzato anche dall’attività commerciale di offerta del servizio ai clienti): +20%
Inoltre, l’allestimento dell’ufficio prototipia con sistemi efficienti dal punto di vista energetico e l’inserimento delle nuove macchine nel reparto produttivo con dotazione di motori ad alta efficienza comporteranno un ovvio incremento dei consumi dell’azienda a parità di altre condizioni, ma senz’altro un consumo specifico di energia minore in termini di kWh/attività rispetto al medesimo indicatore energetico ante intervento (dato stimato in quanto i consumi precedenti all’investimento non erano monitorati).
Per quanto riguarda l’Obiettivo 3 (“diffusione presso il territorio della conoscenza delle competenze tecniche richieste dall’azienda e dal distretto”), l’azienda ha proseguito i tentativi di contatto con alcune scuole secondarie pubbliche e centri di formazione specialistici privati, al fine di organizzare visite di studenti presso l’azienda e trasmettere loro i valori forti che sono alla base del successo di una piccola azienda di produzione, oltre che ovviamente a dare dimostrazione delle tecnologie adottate allo stato dell’arte. La burocrazia e la difficoltà degli enti nell’inserimento nei programmi formativi di questo tipo di esperienza e forse e soprattutto una scarsa attenzione dei dirigenti preposti, dettata probabilmente dalle piccole dimensioni della nostra realtà e in parte dalla relativa lontananza dello stabilimento, non hanno consentito di raggiungere questo obiettivo. In ogni caso, alcuni consulenti tecnologici della società sono anche docenti presso mater universitari e presso l’ITS di Fermo, il cui piano formativo è dedicato al settore della calzatura, e si stanno adoperando per organizzare un visita aziendale.
Teniamo a sottolineare che la difficoltà di reperire localmente personale con competenze adeguate e è resta una delle criticità non solo dell’azienda, ma del settore; la visione imprenditoriale prevede una crescita dovuta alla diversificazione di offerta sopra descritta, a cui si accompagna però la preoccupazione di non trovare risorse idonee a dare esecuzione a questa prospettiva: sollecitiamo quindi – e ci rendiamo disponibili a dare il nostro contributo di esperienza – una profonda riflessione sul come comunicare meglio alle comunità locali (e soprattutto ai giovani) le opportunità offerte dalle aziende dell’entroterra e sul valore del lavoro manifatturiero da queste proposto, che sempre più richiederà figure professionali con competenze avanzate.
L’azienda ha infine organizzato un evento aperto ai clienti direzionali ed ad alcuni partner per la presentazione del nuovo reparto prototipia, che ha avuto un buon riscontro in termini di presenze e soprattutto è stato utile per dare una concreta visibilità alle azioni intraprese negli ultimi 4 anni per innovare i processi ed informatizzare il sistema produttivo. E’ stato ovviamente comunicato che il reparto è stato realizzato grazie al contributo del Comitato Sisma Centro Italia.
Per quanto riguarda infine l’Obiettivo 4 (“incremento dell’affidabilità e professionalità dell’impresa percepite dai clienti”), la possibilità di realizzare con estrema velocità prototipi e campioni con alti livelli estetici e qualitativi, su specifica o grazie ad attività di R&D interna, consente oggi di ricevere l’attenzione di nuovi clienti e ha certamente accresciuto la percezione dell’alta professionalità della società presso i clienti storici.
Se infatti il suolificio veniva percepito come una società con grandi capacità artigianali nel saper produrre articoli di qualità in quantità industriali, oggi a ciò si affianca la consapevolezza che esso ha un’organizzazione adeguata ad affiancare il cliente sin dal concept del prodotto e a guidarlo nella definizione del prodotto finale in tempi compatibili con la sempre crescente velocità imposta da mercati globali.
Conclusioni
Il Suolificio Elefante s.r.l. ha implementato tutte le azioni del progetto “Suolificio 4.0” e ha avviato il reparto prototipia, oggi a regime e risorsa strategica.
Grazie alla risorse del CSCI, è stato possibile acquistare innovative macchine ed interconnettere l’intera produzione, accrescere il know-how tecnico e le competenze su materiali anche diversi da quelli tradizionalmente lavorati alla società, ed offrire a clienti storici e nuovi non solo prodotti di alta qualità, ma un servizio di rapida prototipazione di campioni con alta complessità realizzativa.
Il personale è stato coinvolto positivamente e, oltre ad aver fruito di formazione su macchine operatrici allo stato dell’arte (produzione), ha maturato la consapevolezza che l’azienda è resiliente ed è in grado di affrontare i rapidi cambiamenti dettati da un mercato ormai globale anche per diversità di gusti e tempi di consegna.
Resta però l’esigenza di reperire sul territorio risorse con competenze adeguate a sostenere la visione di crescita della proprietà, problema irrisolto ma per il quale il suolificio si rende disponibile a contribuire con riflessioni e proposte ai soggetti che forse meglio delle aziende hanno capacità di invertire la tendenza dei giovani ad abbandonare il territorio.
Senza le risorse del Comitato Sisma Centro Italia, probabilmente, tutto questo non sarebbe stato possibile, o forse sarebbe arrivato troppo tardi: la nostra gratitudine va a tutti coloro che in un modo o nell’altro ne hanno fatto parte e ci auguriamo che quanto è stato fatto per noi possa essere ricompensato e restituito alla collettività con i risultati ed i successi che grazie alla resilienza di imprenditori caparbi e tenaci delle Marche è possibile raggiungere!
Grazie.
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Report intermedio del 30 ottobre 2019
Le attività previste nel piano operativo del progetto sono ormai prossime al completamento: le nuove macchine di produzione e prototipazione acquistate grazie al contributo del Comitato sono operative e ormai a regime, così come anche il percorso di aggiornamento professionale degli operatori di linea e delle isole di lavoro è in fase di ultimazione; infatti, sia i nuovi addetti introdotti in sostituzione di personale fuoriuscito per pensionamento, sia gli addetti da tempo impiegati nelle attività aziendali, hanno avuto modo di essere formati, ognuno per le proprie competenze, all'uso delle nuove macchine, caratterizzate da sistemi di controllo CNC / PLC, da un elevato grado di automazione o da un uso di tecnologie allo stato dell'arte, e dall'interconnessione ai sistemi gestionali di fabbrica, in piena coerenza con il piano nazionale "Impresa 4.0".
Con l'investimento delle risorse ottenute dal Comitato il Suolificio Elefante ha infatti implementato soluzioni tecnologiche di avanguardia e procedure organizzative orientate alla lean production, che hanno consentito di evadere le ormai crescenti richieste dei clienti di prototipazione rapida ed immediata messa in produzione in piccoli lotti di nuovi prodotti.
Ciò ha richiesto uno sforzo collettivo di tutto il personale nell'accettare un cambio culturale ed organizzativo legato al modo di lavorare e alle procedure operative, con un forte impatto sul coinvolgimento e sulla motivazione dei singoli addetti: essi hanno acquisito la consapevolezza dell'importanza di partecipare attivamente alla proposta di azioni di miglioramento continuo, soprattutto in questa fase di introduzione di nuove tecnologie e di sistemi informativi evoluti, e soprattutto hanno compreso che in un periodo di forte instabilità del settore (dovuto localmente ai tristi eventi sismici e globalmente a una competizione che ha spostato di fatto i centri di produzione in paesi di altri continenti) il contributo di ciascuno è necessario al mantenimento degli alti standard qualitativi dei prodotti richiesti dal mercato e, quindi, alla conservazione di una clientela sempre più esigente ma per questo anche meno fidelizzabile.
Il progetto ha fortemente contribuito all'accrescimento delle competenze del personale (sia dei modellisti che dei reparti di protipazione e produzione): oggi è possibile affermare che il know how necessario a realizzare prodotti a tutti gli effetti artigianali è stato conservato, perché sono stati conservati i posti di lavoro che a inizio progetto risultavano minacciati dal contesto generale, che vedeva il mercato di riferimento sempre più esigente in un momento di forte crisi territoriale. Ma non solo è stato conservato il know how artigianale: l'artigianalità è ora supportata, e non sostituita, dalla tecnologia, con massima soddisfazione della proprietà e del management che vedono realizzato a pieno il titolo del progetto, che si ricorda essere "adozione sostenibile della tecnologia per una crescita della competitività aziendale che valorizzi il saper fare artigianale.".
Il progetto ha anche consentito l'introduzione di una figura di alto profilo per la pianificazione della produzione, formatasi in una facoltà universitaria regionale e che ha incrementato le "quote rosa" dei collaboratori della società.
Per chiudere il progetto restano ora da organizzare, anche in collaborazione e con la partecipazione di enti e associazioni locali, le attività relative all'obiettivo 3 “diffusione presso il territorio della conoscenza delle competenze tecniche richieste dall’azienda e dal distretto”: il successo interno dell'iniziativa ha infatti dimostrato che nel territorio ci sarà sempre più necessità di figure professionali di alto profilo, per cui il Suolificio Elefante, con l'esempio di quanto ha saputo realizzare con le risorse del Comitato, vuole trasmettere il messaggio che i giovani diplomati e laureati della nostra regione non dovranno necessariamente cercare al di fuori dei confini delle Marche un lavoro qualificato e rispondente alle loro giuste aspettative ed ambizioni.
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Report intermedio del 1 luglio 2019
Dalla data di presentazione del secondo report intermedio, la società ha dato continuità agli investimenti programmati ed all’esecuzione del piano operativo, nel rispetto delle attività pianificate e schedulate nel Cronoprogramma presentato al CSCI.
Si premette che, a seguito della richiesta di riduzione del budget da parte del CSCI, sono state apportate modifiche al piano di investimento che non hanno impatto funzionale sugli obiettivi del progetto, in quanto si è deciso di ridurre gli investimenti previsti nei servizi generali (voce 1.c.2."sistema di aspirazione" e voce 1.c.4. "sala compressori") e non quelli destinati al rinnovo/acquisto di macchine operatici destinate al nuovo reparto prototipazione.
Per quanto riguarda l’Obiettivo 1 (“acquisizione di know how strategico”), nel periodo intercorso dalla precedente rendicontazione è stata data continuità all’attività formativa, che ha riguardato in particolare il personale di reparto.
Infatti, al pantografo e alla tagliatrice laser già acquistati con le risorse del comitato sono state aggiunte nuove macchine: una pressatrice universale e una coloratrice revampata dal produttore, per le quali si è resa necessaria l’erogazione della formazione sull’uso in sicurezza al personale cui sono state affidate.
Per quanto riguarda l’Obiettivo 2 (“adeguamento del sistema produttivo agli standard di mercato “Impresa 4.0””), anche le nuove macchine sopra citate sono state inserite, nei rispettivi limiti tecnologici, nel progetto di implementazione delle logiche di “Impresa 4.0”: se non direttamente “interconnesse”, entrambe sono state integrate del “sistema fabbrica” ed è possibile gestire la programmazione degli ordini di produzione e la registrazione degli avanzamenti parziali.
Il reparto prototipi è entrato a regime: oltre il 50% del monte ore dei modellisti è impegnato in attività presso / a fruizione diretta del reparto, con coinvolgimento di risorse dirette che effettuano le lavorazioni sulle macchine, con impiego efficiente di materie prime e materiali di consumo (gli scarti per test e set up sono sensibilmente diminuiti).
Per quanto riguarda l’Obiettivo 3 (“diffusione presso il territorio della conoscenza delle competenze tecniche richieste dall’azienda e dal distretto”), sono state contattate alcune scuole secondarie pubbliche e centri di formazione specialistici privati per organizzare visite di studenti presso l’azienda, ma incredibilmente non è stato ancora ottenuto un riscontro; si è pertanto deciso di contattare altri istituti e di focalizzare l’azione delegando a Confindustria Macerata, se si renderà disponibile, tale attività.
Per quanto riguarda infine l’Obiettivo 4 (“incremento dell’affidabilità e professionalità dell’impresa percepite dai clienti”), l’entrata a regime del reparto prototipi consente ora di avviare l’organizzazione di visite di clienti e partners presso la sede di Loro Piceno.
Report intermedio del 25 febbraio 2019
Dalla data di presentazione del primo report intermedio, la società ha dato continuità all’esecuzione del piano operativo, nel rispetto delle attività pianificate e schedulate nel Cronoprogramma presentato al CSCI.
In primis è necessario ricordare che è stata richiesta (ed approvata dal CSCI) la modifica del budget presentato inizialmente, che è stato variato in relazione alle nuove esigenze del suolificio, dettate da un diverso approccio della domanda di prodotto da parte dei clienti più rilevanti.
Infatti, tendenza che si è sempre più manifestata nel tempo fino a diventare prassi consolidata, si è passati dal ricevere ordini di acquisto caratterizzato da pochi articoli in grandi quantità, alla richiesta di rapida prototipazione di una quantità molto maggiore di nuovi prodotti, spesso realizzati su disegno del cliente ma con ottimizzazioni apportate dall’azienda, da consegnare in tempi più rapidi e in quantitativi spesso limitati.
Questo cambiamento epocale ha comportato un’accelerazione nella revisione dell’organizzazione del reparto produzione, e alla conferma della felice intuizione dell'azienda (dettata dall’esperienza e da una razionale analisi del settore e del mercato) di dotarsi di un reparto prototipazione e di adeguare ancora più rapidamente il sistema produttivo alle logiche della “lean production”.
Tutto ciò ha comportato l’annullamento dell’investimento in una nuova manovia, ormai non più coerente con tali logiche, la conseguente decisione di acquistare nel breve periodo macchine che consentano l’esecuzione delle singole lavorazioni in isola, e la scelta di integrare internamente alcune lavorazioni fino a poco tempo fa affidate a terzisti, in quanto la loro esecuzione già sui prototipi è indispensabile per poter apportare immediato valore aggiunto al cliente.
Per quanto riguarda l’Obiettivo 1 (“acquisizione di know how strategico”), è stata erogata la formazione tecnica ai modellisti ed al personale di produzione, reparto in cui è stata anche introdotta, con un tirocinio formativo, una figura qualificata (laureata in ingegneria gestionale) con mansione di programmazione degli ordini, non inquadrata prima dell’avviamento del progetto.
Per quanto sopra descritto, le sessioni formative hanno necessariamente riguardato anche la trasmissione delle nuove procedure organizzative e soprattutto del nuovo modo di gestire la produzione e di trasmettere la documentazione interna: l’acquisto di un pantografo (precedente alla data di avviamento del progetto) e di una tagliatrice laser interconnessi secondo le logiche del piano nazionale industria 4.0 hanno consentito di maturare esperienza, e l’azienda ha scelto di “interconnettere” anche alcune macchine pre-esistenti e non dotate dei necessari requisiti, investendo in tecnologie di adeguamento; per tale ragione sia il personale del reparto prototipia (i modellisti) che quello del reparto produzione sono stati coinvolti nelle attività di formazione.
A seguire, i modellisti e gli addetti operativi interessati sono stati coinvolti nelle attività di formazione sui software applicativi per il CAD-CAM e sulle attività di training sull’uso delle nuove macchine.
Per quanto riguarda l’Obiettivo 2 (“adeguamento del sistema produttivo agli standard di mercato “Impresa 4.0””), come in parte anticipato sopra, sono stati effettuati investimenti di adeguamento delle macchine che non presentavano i requisiti tecnici, al fine di uniformare le procedure e la modalità di organizzare la produzione e di gestire la documentazione e gli avanzamenti.
Sono state quindi acquistate ed interconnesse bordo macchina alcune raspberry, che consentono di visualizzare gli ordini di produzione nelle stesse forme e modalità delle macchine “industria 4.0”, ed è stata interconnessa la tagliatrice laser (già predisposta) acquistata con il contributo del bando.
Ancora, è stata acquistata una coloratrice usata, ma revampata dal fornitore, e sono stati emessi due ordini per presse, che verranno successivamente rendicontati a seguito di consegna, collaudo e pagamento del saldo.
Il reparto prototipi sta entrando a regime, con impiego dei n. 3 modellisti, della responsabile della programmazione e dei n. 3 addetti alla R&D per c.a il 15% del loro tempo.
L’attività di set-up e testing delle nuove macchine ha comportato inizialmente l’impiego di materiali con consistente produzione di scarto, per acquisire esperienza sul loro corretto funzionamento (in particolar modo la tagliatrice laser); alla data odierna, sono stati già realizzati, grazie alle nuove dotazioni rese possibili con il contributo del CSCI, numerosi prototipi per i maggiori clienti, validati e inseriti nel portafoglio prodotti (alcuni item sono stati addirittura presentati da un cliente alle recenti sfilate di settore a New York, eventi che saranno replicati in queste settimane a Parigi e a Milano).
Per quanto riguarda l’Obiettivo 3 (“diffusione presso il territorio della conoscenza delle competenze tecniche richieste dall’azienda e dal distretto”), sono stati presi i primi contatti con Confindustria Macerata, al fine di selezionare congiuntamente scuole ed organizzazioni cui presentare richiesta di presenza ai workshop che l’azienda organizzerà del secondo quadrimestre del 2019.
Per quanto riguarda infine l’Obiettivo 4 (“incremento dell’affidabilità e professionalità dell’impresa percepite dai clienti”), il Cronoprogramma prevede l’attuazione delle fasi operative a partire da maggio 2019.